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Cos’è la Centrale Rischi della Banca d’Italia?

Guida Essenziale: Centrale Rischi Banca d’Italia in Dettaglio

Spesso, la menzione della Centrale Rischi Banca d'Italia, della CRIF e di altri sistemi di informazioni creditizie (Eurisc) viene associata alla negazione di finanziamenti ai privati. L'inserimento in tali archivi rappresenta un pregiudizio alla concesione di finanziamenti se iscritti come sofferenti o ritardatari.


Ma cosa significa esattamente la Centrale Rischi della Banca d’Italia? Qual è la sua funzione e quanto tempo si rimane segnalati? E soprattutto, come si può riottenere la propria "credibilità" finanziaria e risollevare il proprio rating bancario?

Cerchiamo di fare chiarezza su questo argomento fondamentale.

Cos'è la Centrale Rischi Interbancaria

La Centrale Rischi Interbancaria (CRI o CR) è un archivio gestito dalla Banca d’Italia, pubblico, a differenza di altri archivi come la CRIF, Agos o Experian o CTC, che sono privati e fanno parte del sistema Eurisc (S.I.C.).

La sua funzione principale è monitorare e valutare il rischio creditizio associato ai finanziamenti concessi dalle banche e dalle società finanziarie a clienti privati, imprenditori e aziende.

Da qui viene fuori un rating che è il vero passaporto a punti che banche e Istituti di Credito usano per la concessione o rinnovo di finanziamenti,

Ufficialmente istituita il 16 maggio 1962, la Centrale Rischi nasce dalla necessità di mitigare i rischi derivanti dai "fidi multipli", ovvero prestiti concessi a un singolo soggetto da più istituti di credito, che possono portare a un'eccessiva esposizione al rischio di insolvenza.

La Centrale Rischi non agisce come una "lista nera" di cattivi pagatori. Piuttosto, raccoglie e conserva un resoconto dettagliato della "storia creditizia" dei clienti, includendo sia gli aspetti positivi, come la puntualità nei pagamenti e il buon esito dei finanziamenti, sia quelli negativi, come i ritardi nei pagamenti o le difficoltà nel rimborso dei prestiti.

Questo sistema di raccolta e condivisione delle informazioni creditizie è vitale per le banche e le società finanziarie, in quanto consente loro di valutare con maggiore precisione la solvibilità dei clienti, riducendo il rischio di insolvenza e contribuendo alla stabilità del sistema finanziario. In sostanza, aiuta le banche a evitare di concedere prestiti a individui con un elevato rischio di insolvenza.

In Italia esistono come detto anche altri archivi di credito, gestiti da enti privati, noti come SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie), tra cui il più conosciuto è la CRIF. A differenza della Centrale Rischi, i SIC non sono soggetti alla supervisione della Banca d’Italia ma seguono codici deontologici specifici.

Come Funziona la Centrale Rischi Banca d'Italia?

il funzionamento della Centrale Rischi si basa sulle informazioni fornite dagli intermediari finanziari riguardo ai vari finanziamenti concessi (come mutui, prestiti personali e aperture di credito) e alle relative garanzie, con particolare attenzione ai debiti che superano i 30.000 euro.

Per comprendere meglio, immaginiamo un cliente che abbia un mutuo da 50.000 euro con una banca e un prestito personale da 30.000 euro con un'altra istituzione finanziaria.

Entrambi i finanziamenti superano la soglia di registrazione e, quindi, saranno inclusi nella Centrale Rischi, offrendo un quadro completo dell'esposizione al debito del cliente.

Queste informazioni consentono alle banche di valutare più accuratamente l'idoneità del cliente per eventuali nuovi finanziamenti, consentendo decisioni più informate e riducendo il rischio di sovraindebitamento.

La Legge che Regolamenta la Centrale Rischi

Il Testo Unico Bancario (TUB), emanato il 1° settembre 1993 con il numero 385, regola il funzionamento della Centrale Rischi, ponendo particolare enfasi sul controllo e sulla mitigazione dei rischi nel settore bancario e finanziario. Questa normativa riconosce il rischio di insolvenza dei debitori come una minaccia potenziale alla stabilità finanziaria, sottolineando la necessità di un monitoraggio accurato dei prestiti e degli affidamenti.

Nel corso degli anni, il ruolo della Centrale Rischi è cresciuto progressivamente, includendo non solo la tutela della stabilità finanziaria pubblica ma anche fornendo agli intermediari un servizio di valutazione del merito di credito dei loro clienti. Questo duplice scopo è stato riconosciuto dalla Banca d’Italia nel 2004, sottolineando come la Centrale Rischi offra un supporto fondamentale nella valutazione e gestione del rischio di credito.

Banche Collegate alla Centrale Rischi

Gli enti obbligati a contribuire alla Centrale dei Rischi, come stabilito dalla delibera CICR del 29 marzo 1994 e dalla normativa secondaria della Banca d’Italia, includono un ampio spettro di istituzioni finanziarie.

Questi soggetti vanno dalle banche italiane e loro filiali internazionali alle filiali di banche estere presenti in Italia, passando per gli intermediari finanziari sotto la vigilanza della Banca d’Italia, le società di cartolarizzazione dei crediti, gli organismi di investimento collettivo nel risparmio e le società assicurative che forniscono crediti.

Questi intermediari, oltre a inviare dati alla Centrale dei Rischi della Banca d'Italia, possono accedervi per valutare l'affidabilità creditizia di potenziali clienti.

Questa valutazione è fondamentale per prendere decisioni informate sull'erogazione di nuovi finanziamenti. L'aiuto fondamentale di un rating advisor può dissipare qualsiasi dubbio sul suo funzionamento, come usarla e monitorarla e come uscirne se hai avuto una sofferenza bancaria o un ritardo di rimborso di un mutuo o prestito.



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